INALANTI
L’allergia è una ipersensibilità a sostanze estranee normalmente innocue. Oltre alla predisposizione genetica, svolgono un ruolo importante anche altri fattori, come l’esposizione all’allergene, lo stato nutrizionale, le malattie croniche esistenti e le infezioni virali acute. Più frequentemente l’allergia primaria è una ipersensibilità, nella quale si formano anticorpi IgE specifici e i sintomi (rash, edema e prurito) si verificano poco dopo il contatto con l’allergene. Queste allergie sono anche chiamate reazioni di tipo immediato. Più del 15% della popolazione dei paesi industrialmente sviluppati soffre di reazioni allergiche di tipo immediato. Le tipiche reazioni allergiche sono: rinite, congiuntivite e l’asma allergica. Un aumento nella rinite allergica è stata osservata universalmente con una prevalenza del 10-40%.
Nel caso di allergie inalatorie, gli allergeni entrano in contatto con l’organismo attraverso le mucose. Gli allergeni stagionali (polline, erbe e piante aromatiche) svolgono lo stesso ruolo degli allergeni domestici (acari della polvere, animali domestici e spore di muffe) presenti tutto l’anno. I sintomi si intensificano ad ogni esposizione all’allergene e in caso di reazioni sistemiche estreme portano allo shock anafilattico.
Diagnostica
La conferma di una diagnosi allergologica richiede un’estesa anamnesi del paziente e di vari metodi diagnostici (in vivo e in vitro), a seconda dei sintomi clinici. In singoli casi, i risultati dei prick test possono aiutare la diagnosi. I risultati dei vari metodi diagnostici sono di pari valore e si completano a vicenda.
I singoli risultati devono essere sempre interpretati nel contesto dell’anamnesi e dei risultati clinici ottenuti.
Per la determinazione delle allergie inalatorie, sono stati definiti vari profili allergenici per consentire l’analisi monospecifica e la determinazione semi-quantitativa in vitro di anticorpi IgE contro gli allergeni più frequenti nel siero o nel plasma umano. In particolare nella area geografica del mediterraneo sono stati selezionati una serie di allergeni specifici ed analizzabili in un’unica procedura.
Profilo di allergeni inalanti
Dermatofagoides Farinae |
Dermatofagoides Pteronissus |
Acarus iro |
Epitelio di cane |
Epitelio di gatto |
Forfora di cavallo |
Cladosporium herbarium |
Alternaria |
Ambrosia eliator |
Artemisia vulgaris |
Plantago lanceolata |
Parietaria officinalis |
Erba canina |
Phleum pratense |
Betulla |
Nocciolo |
Olivo |
Platano |
Cipresso |
Ligustro |
ALIMENTI
L’allergia alimentare è definita come ipersensibilità IgE-mediata alle sostanze contenute nel cibo che vengono ingerite.
Gli alimenti che più frequentemente provocano reazioni allergiche includono frutta a guscio (in particolare le arachidi), soia, grano, pesce, latte e uova. I possibili sintomi sono bruciore o prurito nella cavità orale, nausea, spasmi gastrointestinali, diarrea ed eruzioni cutanee. Gravi reazioni possono anche portare ad attacchi di asma, dispnea, aumento della frequenza cardiaca e attacchi di panico e confusione, in rari casi, può verificarsi uno shock anafilattico (ad esempio frutta o pesce). Le sensibilizzazioni allergiche primarie agli alimenti svolgono un ruolo importante in particolare nei neonati e bambini, con una prevalenza che oscilla dal 5% al 10%, mentre le allergie alimentari negli adulti si verificano con un’incidenza variabile dell’1% al 5%.
Diagnostica
Diversi profili alimenti sono disponibili per la determinazione delle allergie alimentari, consentendo l’analisi monospecifica e la determinazione semi-quantitativa in vitro di anticorpi IgE contro gli allergeni più frequenti presenti nel siero o nel plasma umano.
Profilo di allergeni alimentari
Albume |
Latte |
Tuorlo |
Caseina |
Grano |
Segale |
Semi di soia |
Sesamo |
Arachide |
Nocciola |
Mandorla |
Mela |
Kiwi |
Pesca |
Pomodoro |
Carota |
Patata |
Sedano |
Merluzzo |
Granchio |
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